È estate, siamo bambini e stiamo per andare dai nonni al paese. Prima di partire i miei genitori mi hanno regalato un registratore con microfono: è arancio e azzurro, è bellissimo. Ho una cassetta TDK blu, ci registro su una vacanza intera: le parole e le canzoni inventate si mescolano, iniziano e non finiscono, in un montaggio surreale fatto del nastro mandato avanti e indietro continuamente, con Rec spinto a caso.
Mio nonno, mia nonna, la mia bisnonna, le vicine, le persone di passaggio, mia madre, mio padre, mio fratello che si sta riprendendo dalla varicella: io parlo con chiunque, faccio finta di essere una giornalista. Voglio sapere tutto.
Quanti anni ho? Non me lo ricordo, ma so che faccio le elementari.
Quella cassetta diventa così speciale che a distanza di tanti, tantissimi anni, quelle risposte me le ricordo ancora tutte. Pure le voci, pure le pause tra una chiacchiera e l’altra. Non so dove sia finito, ma nella mia testa quel nastro gira ancora, nitido come se potessi ascoltarlo adesso.
Per gran parte della vita ho pensato di essere strana perché i fatti della gente mi interessano davvero e anche tantissimo, senza distinzioni. Chi sei, cosa ti piace e cosa no, a cosa pensi mentre cammini per strada, che sapore ti spalanca ricordi, cosa ti fa sentire al sicuro... io voglio sapere tutto da sempre e mi piace fare anche molte domande perché una curiosità tira l'altra, ogni fatto accende scintille, porta altre idee.
Ascoltare e assorbire storie non è un'attività che funziona sempre in automatico, a volte devi fare uno sforzo per aprire la porta a chi hai intorno e metterti un po' di lato insieme a tutte le questioni che ti occupano la testa. Per esempio, a me riesce molto più facile essere curiosa delle persone che dei luoghi.
Tra i compiti che voglio darmi per le vacanze c’è mettere in pratica The Art of Noticing di Rob Walker1. In particolare, vorrei una missione simile a quella che ci racconta in questo numero dell’omonima newsletter, per fare un esercizio di attenzione su quello che mi circonda.
Rob parte alla scoperta delle biblioteche pubbliche di New Orleans e lo fa con un kit di istruzioni, 13 domande per indirizzare lo sguardo a soffermarsi sui dettagli degli spazi che sta esplorando.
Per andare in missione non serve andare chissà dove, puoi scegliere il tuo quartiere, il tuo paesino, anche i pianerottoli del tuo condominio. Puoi inventare il tuo kit di domande, poi, come per tutte le cose, tutto sta a iniziare.
Il gioco è: quest’estate proviamo a guardare da un altro lato quello che diamo per scontato o che non abbiamo mai davvero osservato. Questa è la creatività.
Vuoi giocare anche tu?
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Progetti che ho sbrinato
Ho scritto questa Posta creativa pensando a un discorso che ho fatto durante una consulenza e su cui mi capita di tornare spesso: quante volte ci concentriamo solo sul crescere online e non pensiamo mai a conoscere davvero il nostro territorio?
Farsi scoprire, collaborare e costruire reti sono tutte attività che vanno molto oltre lo schermo di un telefono o di un pc. Rincorriamo il concetto di fan o di folla adorante come massa che sta lì a coccolare il nostro ego, ma poi ci perdiamo le connessioni che abbiamo a portata di mano.
Comunicare è costruire relazioni, non accumulare numerini scintillanti e vuoti: vale sempre, per qualsiasi progetto, idea, attività. Adesso lo sa anche l’autrice della newsletter che ho sbrinato questa settimana.
Compiti per la settimana
Da Biografia di X di Catherine Lacey, traduzione di Teresa Ciuffoletti:
«Ma ora so che ogni persona eccede e smentisce i limiti di una storia che la riguarda, e per quanto i margini possano essere ampi, la soggettività tracima, cola lungo i bordi, e infine straripa del tutto. Le persone, a quanto pare, sono troppo complicate per starsene buone dentro un racconto, eppure questo non ha mai distolto nessuno dal tentativo, per quanto disperato, di condensare una vita in un insieme di pagine».
Hai mai provato a far stare in una pagina tutta la strada che hai fatto fino a qui? Cosa non dovrebbe assolutamente mancare? Facci caso.
E adesso… titoli di coda.
Sono Valentina Aversano, project strategist che sbrina aziende e freelance e ti aiuta a comunicare meglio, senza andare in burnout.
Come posso aiutarti? Parliamone: raccontami tutto a scrivi@valentinaaversano.it e organizzo una chiacchierata per conoscerci.
Posta creativa torna da te domenica prossima, sarà il mio compleanno: ti è piaciuta questa puntata? Usa il magico bottone e falla scoprire a chi avrebbe proprio bisogno di guardare le cose da un altro lato.
in italiano: L’arte di vedere le cose intorno a noi, traduzione di Andrea Berardini per DeAgostini
Bella bella bella questa newsletter: mi ha fatto venire un’idea pazza che forse non farò mai ma anche solo il pensarci ha già qualcosa di magico
Il libro di Rob Walker fu una scoperta strabiliante, così come poi scoprire e seguire qui su Substack la sua newsletter. Che bello l'esercizio d'immaginazione sui tavolini vuoti, Valentina! Ci vedo già dentro una serie di storie.