Ciao, rieccomi qua. Grazie perché mi leggi insieme ad altre 3030 persone. Per me e per questo progetto è un grande traguardo: che sia da poco o dall’inizio, grazie davvero di essere qui.
Mi racconti qualcosa di te?
Uscire, scoprire, cambiare
A Napoli l’aria è elettrica. C’è un freddo che mi sbatte in faccia e mi tiene sveglia, mi dice Tieni, guarda tutto.
Io è da un po’ che non dormo bene, vengo da settimane di salite ripidissime. Mi porto addosso molti strati di stanchezza, pesano il doppio dello zaino, ma appena inizio a osservare si fanno piccoli, me li metto in tasca, li dimentico.
I colori, le persone, la luce, le nuvole, il vento, poi anche la pioggia: tutto è più vivido, compatto, ipnotico. Tutto è interessante. Gli occhi si fanno di spugna, si posano da un punto all’altro e bevono, bevono, hanno una sete che non si spegne mai.
Sono qua per insegnare a un master di editoria, ho due giorni per parlare di come orientarsi nella comunicazione digitale senza farsene risucchiare. Senza diventare fiammiferi, restando persone.
È da cinque anni che non faccio formazione dal vivo, ma sempre e solo su Zoom. Il cerchio di sedie in classe, il bar durante la pausa, le domande, le risate: tutto è così tridimensionale e vivo e pieno che mi fa girare la testa, mi stordisce. E allora da qualche parte una crosta si spacca e parlo della cosa a cui tengo di più, la curiosità.
Per lavorare nel digitale, per raccontare un’azienda, un progetto, un’idea, è importante voler sapere tutto, scoprire tutto. Possiamo imparare a usare una nuova piattaforma al giorno, ma prima della tecnica c’è quella fiammella, quella fame che ti spinge a voler conoscere davvero e nel profondo l’oggetto di cui devi occuparti, che te lo fa provare, smontare, osservare da tutti i lati. E poi ancora ancora e ancora.
Ci sono le altre persone, il mondo intorno, i contesti che cambiano di stanza in stanza: devi aver voglia di averci a che fare, devi saper ascoltare e ricordarti che le etichette servono fino a un certo punto e che la vita ha sempre più sfumature di un target, se ti prendi del tempo per starci davvero in mezzo.
C’è il sapere di non sapere mai abbastanza che non è un sortilegio né una gara, ma un bicchiere che tieni tra le mani con gioia perché sai che non potrà mai svuotare il mare, che ci saranno sempre cose nuove da scoprire, domande da fare e storie da inventare.
La curiosità è un mix di tutti i sensi e va tenuta in allenamento, devi prendertene cura, nutrirla, farle cambiare aria ogni tanto. Come? Con piccoli passi, come in tutte le cose: prima si abbassa il rumore interno, si tolgono gli strati inutili. Poi ti dai il permesso di andare verso quello che ti piace, saperne di più, metterci le mani, sperimentare, sporcarti. Poi torni e ci racconti che effetto ti fa.
Instructions for living a life:
Pay attention.
Be astonished.
Tell about it.da Sometimes di Mary Oliver
Progetti che ho sbrinato
- Ma quindi tu che fai?
- Io risolvo problemi. Vedo quello che non vedi tu, penso veloce e ti trovo il modo di fare le cose in modo che ti somiglino davvero, senza odiarle e soprattutto senza scoppiare.
In questo spazio condivido quasi sempre newsletter, eppure le considero solo la punta dell’iceberg di quello di cui mi occupo tra formazione e consulenze.
Tipo: sto aiutando una piccola azienda a sbrogliare i fili della comunicazione interna, alleggerire il carico mentale del flusso di lavoro e valorizzare il rapporto con la propria rete. Poi arriveremo a sistemare anche i social, prima sbriniamo il resto.
(Magari è superfluo dirlo, ma: io non risolvo problemi di vita, solo quelli di comunicazione.)
Compiti per la settimana
Da Sul camminare. 52 modi per perdersi e ritrovarsi di Annabel Streets, traduzione di Teresa Albanese:
«È ora di ricominciare a pensare al camminare, di ripescarlo dalle nostre memorie molecolari. Camminare non è, e non è mai stato, noioso. Potremmo essere impantanati in una routine monotona: stesso tragitto, stessa ora del giorno, stessa compagnia. Ma di modi di camminare ne esistono centinaia, e centinaia sono anche le ragioni per farlo. Molti percorsi possono essere imboccati direttamente dalla porta di casa, dal posto in cui viviamo o lavoriamo, immergendoci subito in un magico groviglio di vita selvatica, di geografia, geologia, astronomia, storia, cultura e architettura».
Dove puoi andare per far cambiare aria alla tua curiosità? Facci caso.
E adesso… titoli di coda.
Sono Valentina Aversano, project strategist che sbrina aziende e freelance e aiuta a comunicare meglio, senza andare in burnout. Poi leggo e rido con
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Posta creativa torna da te domenica 12 maggio e, te lo anticipo, sarà tutta nuova: ti è piaciuta questa puntata? Usa il magico bottone qui sotto e porta in giro questo numero
Non so se è un caso leggere la posta creativa proprio in un momento in cui sto consolidando una routine di camminate... Esco la mattina appena sveglia, con le cuffie o in compagnia, parto a piedi da casa, variando il percorso un po'. Ho iniziato a notare i particolari, faccio delle foto col telefono o con la mente, poi quando sono a casa li disegno o li scrivo. È un bell'allenamento e la giornata parte diversamente, mi dà più sprint anche se devo solo lavorare 🤣
Quanto rinfresca la testa camminare!