
Nella cassetta delle lettere di Posta creativa ho trovato queste domande:
Cara Valentina,
nell'ultimo anno ho abbracciato la creatività più che potevo, ho aperto i quaderni e ci ho scritto sopra. Ho il mio diario visivo a cui tengo molto e il quaderno della scrittura e ho ripreso pure a fare il - minimal - bullet journal.
Vorrei anche inaugurare un quaderno delle letture, per tenermele più impresse e uno dei film. Perché ho i pensieri in testa e non voglio farli scappare.Ho paura di non riuscire poi a portarle a termine, tutte queste cose, temo di abbandonarle alla prima settimana incasinata che mi capiterà...
Come fai a capire quando le cose che hai in ballo sono troppe e soprattutto come trovi il tempo anche quando non hai tempo?
A presto,
Carmela
Cara Carmela,
qualche giorno fa ho deciso di congelare un progetto che stava per uscire dal quaderno dopo cinque anni. Mancavano gli ultimi metri e non vedevo l’ora di poterlo annunciare, però a un certo punto ho capito che se l’avessi realizzato non mi sarebbe rimasta nessuna goccia di energia per tutto il resto, sia nella vita personale che professionale. Non solo: sono sicura che in questo momento non me lo sarei goduto.
Quando sento che ci sono mille doveri/pensieri/scadenze che mi stanno tirando da tutte le parti, capisco che devo lasciar andare qualcosa. Non cerco il tempo che non ho, non provo a fare tutto, mi autorizzo a togliere, a riorganizzare. Poi sto meglio.
Di solito divido le questioni creative in due grandi ambiti, immaginati due contenitori: Esplorazioni e Progetti.
Nel primo ci sono le scintille estemporanee, quelle ispirazioni che mi fanno venire voglia di giocare anche solo per il gusto di vedere che effetto mi fanno. Tipo: il journaling, i collage, i piccoli tesori che trovo in giro e che conservo per quando potrebbero servirmi, i quaderni che inizio sulla spinta del momento.
Nel secondo ci sono le idee che si sono prese del tempo e sono diventate piante, rami, mondi. Quelle ce le ho in testa spesso, in sottofondo o in un angolino, e ogni occasione è buona per modellarle, aggiungere un pezzetto, continuare ad annaffiarle. A volte metterle da parte è un modo per farle maturare ancora, altre volte scopro a distanza di tempo che quel Grande Progetto in realtà è stato solo un’Esplorazione.
Non posso mai dire prima dove mi porterà l’uno o altro contenitore, ho imparato a non volerlo sapere, a lasciarmi spazio e libertà.
Le idee che si fermano non sono fallimenti, tutto è sempre un esperimento. Si impara facendo, non possiamo stare lì a limare ancora e ancora la sceneggiatura del nostro film mentale: dobbiamo uscire dalla testa, usare le mani.
Io ti dico vai, inizia quei quaderni. L’obiettivo non è portarli avanti tutti i giorni o a tutti i costi, ma sapere che hai dei posti nuovi dove giocare e che puoi tornarci tutte le volte che ti va.
Poi dimmi che effetto ti fa.
Tu chiedi, io rispondo
Ti va di farmi una domanda su tutto quello che riguarda creatività, scrittura, progetti e raccontarsi online?
Come funziona:
rispondi a questa mail con una lettera o anche solo con una domanda su quello che ti interessa tra i temi che ho appena citato (e dimmi come vuoi comparire, se col tuo nome o in anonimo)
io leggo tutto quello che ricevo, scelgo un contributo e rispondo in pubblico, in un numero di Posta creativa
Per me non esistono domande stupide o curiosità banali. Scrivimi, dai.
Progetti che ho sbrinato
Festeggiamo un anno di
, la newsletter di che una volta al mese ci racconta la vita dei trentenni e il lavoro nel marketing e poi musica, libri e pensieri personali.Questo dodicesimo numero parla di come arginare il rumore dello scrolling e mette in pratica un compito che ho assegnato nella masterclass che ha frequentato Elena: costruire un numero cartaceo di un progetto di scrittura digitale. Quando ho visto cosa è venuto fuori, mi sono commossa un po’.
Non dico altro, vai a scoprirlo.
Compiti per la settimana
Da Guida il tuo carro sulle ossa dei morti di Olga Tokarczuk, traduzione di Silvano De Fanti:
«Bisogna avere occhi e orecchi aperti, collegare i fatti. Vedere le somiglianze là dove gli altri vedono una totale diversità, ricordare che certi eventi accadono su più livelli oppure, per dirla in altre parole, molti avvenimenti sono solo aspetti di uno stesso avvenimento. E che il mondo è una grande rete, una totalità, e che non esiste una cosa a sé stante. Che ogni frammento di mondo, anche il più piccolo, è legato agli altri tramite un complicato Cosmo di corrispondenze che il comune intelletto non riesce a penetrare. È così che funziona. Come un’automobile giapponese».
Quali puntini puoi unire del tuo progetto o della tua attività? E con chi potresti iniziare a collaborare? Facci caso, poi scrivilo sul tuo quaderno.
E adesso… titoli di coda
Sono Valentina Aversano, sbrino aziende, progetti e freelance e non ti faccio andare in burnout.
Come posso aiutarti? Parliamone: rispondi a questa mail, raccontami tutto e organizzo una chiacchierata di 30 minuti per conoscerci e capire se sono la persona giusta per te.
Posta creativa torna da te giovedì prossimo: ti è piaciuta questa puntata? Girala a una persona che dovrebbe proprio scoprirla
Grazie Valentina, che bello stare tra le tue parole :)
Grazie Valentina per questa puntata. Avevo bisogno di queste parole perché sto sprofondando in una moltitudine di impegni...e devo diventare più selettiva.
Adesso mi stampo le tue parole davanti allo specchio del bagno così le leggo tutte le mattine ❤❤❤