Ciao, questa è la nuova puntata di Posta creativa, una newsletter che una volta al mese torna a condividere con te una Scatola dei Tesori: vediamo cosa ci trovi dentro stavolta.
(Questo numero poteva saltare perché non sono riuscita a registrare l’audio o poteva uscire lo stesso, senza. Ho scelto la seconda opzione, spero capirai.)
Nella Scatola precedente:
Un tesoro da guardare e ascoltare
Valentina Masullo è food photographer e content creator per i settori food e craft e io sono sua fan da anni: ammiro moltissimo il suo modo di osservare e raccontare il mondo, che sia un piatto, un progetto o un tema a lei caro.
Quando ho visto il suo ultimo reel ho capito subito di avere tra le mani un vero tesoro, perché contiene una riflessione sulla creatività che condivido anche io.
Ne appunto un estratto qui:
«Smetti di preoccuparti di non avere la macchina fotografica migliore, smetti di farti venire l’ansia in cerca di una perfezione che non esiste. Smetti di paragonarti agli altri: non puoi essere loro, ma puoi essere te. Tu sei il tuo sguardo».
Il resto scoprilo tu, leggi e ascolta le parole di Valentina (e gustati la sua arte)
Un tesoro di Mara Famularo
Mara Famularo scrive di fumetti sulla Stampa, su Linus e su Fumettologica e la trovi in libreria con Destinazione Manga e Genere e Giappone. È già stata citata su Posta creativa perché ho usato uno dei suoi libri per farmi ispirare dei compiti.
Le ho chiesto di raccontarci un tesoro perché per me lei è un punto di riferimento per progetti e creatività (e non solo: è una delle mie persone care). Ci ha regalato una sorpresa che proprio non mi aspettavo.
Anni fa – facevo l'università, e avevano appena aperto i primi negozi di Zara a Roma – comprai una gonna incredibilmente bella: una longuette di lino beige, a portafoglio, semplicissima tranne che per una fascia ricamata sul davanti, con motivi astratti e floreali, di filo bianco, marrone e verde perline rosse e arancio. Ero in negozio con mia zia e con la mia futura cognata Paola, la gonna era troppo bella e la comprammo tutte e tre: zia l'avrebbe messa in ufficio, io e Paola stabilimmo che l'avremmo messa chi nei giorni pari chi nei dispari.
Quanto mi piaceva quella gonna! Ogni volta che aprivo l'armadio per scegliere cosa mettere, la guardavo, pensavo a quanto fosse bella e decretavo che non era ancora arrivata l'occasione giusta per sfoggiarla. Questa tiritera si è ripetuta per circa vent'anni (aaargh, di già?), durante i quali la gonna è rimasta sulla sua gruccia. Finché, qualche mese fa, me la sono provata e ho constatato non solo che non mi stava più bene, ma che a ben vedere non era poi così bella.
Perdendo ai miei occhi qualsiasi fascino, la gonna è finita nella busta dei panni da dare via. Eppure una volta scomparsa dall'armadio, è entrata a far parte della mia personale mitologia: anche i tesori hanno una data di scadenza, e se ora l'ho capito lo devo tutto a lei.
Un tesoro di chi legge Posta creativa
Nella mail di benvenuto che ricevi quando ti iscrivi a questa newsletter ti chiedo di consigliarmi un disco, un film, un podcast o un libro che ami, così non finisco nello spam e nel frattempo metto insieme una Scatola dei Tesori collaborativa.
Oggi condivido la risposta di Maria:
Ciao Valentina,
un consiglio per immergerti negli abbaglianti colori e nella musica della mia amata Sicilia è il film di Colapesce e Dimartino La primavera della mia vita.
(Grazie Maria, mi hai ricordato che devo assolutamente recuperare questo film)
Progetti che ho sbrinato
Quanto tempo dedichiamo a immaginare e realizzare contenuti e quanto a curare le relazioni? Quante volte ci intestardiamo a portare avanti un progetto che ci drena solo perché abbiamo sempre fatto così?
Questa settimana ho fatto delle consulenze a un’azienda e a una professionista e il tema dell’energia da bilanciare in modo nuovo è stato un po’ un filo rosso, pur nei contesti differenti.
Ho illuminato un po’ di punti, fatto domande, assegnato molti compiti. Adesso vediamo che succede.
Compiti per la settimana
Da Pulita di Alia Trabucco Zerán, traduzione di Gina Maneri:
«Un tessuto può custodire moltissimi segreti, non so se ci avete mai pensato. Le ginocchia logore di chi si è lasciato cadere tante volte a terra, il cavallo lustro per lo strofinio di cosce troppo grosse, i gomiti segnati da ore e ore di noia. I tessuti non mentono, non fingono: dove si logorano, dove si strappano, dove si macchiano. Ci sono molti modi di parlare. La voce è solo il più semplice».
Cosa dicono di te i tuoi vestiti? Facci caso.
E adesso… titoli di coda.
Sono Valentina Aversano, project strategist che sbrina aziende e freelance e ti aiuta a comunicare meglio, senza andare in burnout. Mi trovi anche su Instagram e LinkedIn.
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