Ciao, questa è la Scatola dei Tesori: ogni mese ci trovi dentro una persona ospite che mi piace moltissimo e le pepite d’oro che pesco dalle chiacchierate social e dalle mail che ricevo quando spedisco la newsletter.
Un tesoro sul fare le cose
Qualche tempo fa, parlando su Instagram con Scrivi, maledetta!, è venuta fuori una routine bellissima: ho chiesto il permesso di condividerla anche con te. Eccola:
Quando ho troppe cose da fare e non so da dove cominciare, scrivo tutte le cose ben distanziate su un foglio, divido a pezzetti e ne faccio palline, mischio un po' oppure me le passo da una mano all'altra finché non ne cade una e quello che c'è scritto faccio.
Un tesoro di Lucia Gaiotto
Lucia Gaiotto è scrittrice, coach creativa e editor. Nella vita accende scintille: aiuta le persone a riconnettersi con la propria creatività attraverso la scrittura, così che possano riscoprire una parte dimenticata di sé con gioia e leggerezza profonda. Nel 2019 ha fondato “Komorebi” e tiene corsi di scrittura e di esplorazione del gesto creativo, online e in presenza. Insegna alla Scuola Holden di Torino, dove ha conseguito il master in Scrittura & Storytelling e dove è stata responsabile delle ammissioni per quasi dieci anni.
Ha scritto Catalogo di donne sole: una raccolta di racconti brevi liberamente ispirati agli Arcani Maggiori dei Tarocchi sul tema del femminile oscuro. Ama i gatti, il burro, i pomeriggi di pioggia autunnali, le peonie, le storie d’amore e quelle di fantasmi. Per conoscerla meglio iscriviti alla sua newsletter.
Ecco il suo tesoro:
Cosa aiuta la mia creatività
Quando penso a cosa aiuta la mia creatività la prima cosa che mi viene in mente sono i nutrimenti. Con nutrimenti non intendo soltanto quelli gastronomici (pur amando moltissimo la mousse al cioccolato, le melanzane impanate, le lasagne e di fatto qualunque tipo di cibo escluso il prosciutto cotto). Per me è nutrimento tutto ciò che alimenta il mio animo creativo, accendendo la scintilla dell’ispirazione. Sono nutrimenti le pagine che leggo, le serie tv che guardo, le immagini di un nuovo mazzo di Tarocchi, i film sul grande schermo, le canzoni indie e quelle di Sanremo, le mostre di arte contemporanea, le passeggiate nella natura e la luna piena, i viaggi piccoli e quelli grandi, i ristoranti stellati e le trattorie, i pisolini al pomeriggio.
Il mio tesoro prezioso è senza dubbio la curiosità. Quello sguardo che mi permette sempre di cercare qualcosa di nuovo e di vedere ciò che invece ho sotto gli occhi tutti i giorni con lenti colorate e pulite. È così che mi arriva l’ispirazione per i miei percorsi e i miei progetti: restando sempre pronta a cogliere uno spunto da un luogo inaspettato attraverso i cinque sensi – portali per me essenziali nel permettere di varcare soglie verso mondi altri e al tempo stesso restare nel qui e ora.
Le mie pagine invece hanno bisogno di più tempo – come se quei nutrimenti dovessero sedimentare. Ed è qui che entra in gioco un altro gesto chiave: cercare radicamento, nel respiro, nel ricordarmi che non tutte le idee che ho in testa possono vedere la luce insieme; che ci vuole pazienza nel coltivare i semi, ecco. E che aiuta parlarne, condividere ciò che si è iniziato a far crescere perché dal dialogo (o dal monologo, quando condivido le idee con mio marito – sempre troppo paziente) le idee prendono forma e si costruiscono.
Ma siccome tutto parte dai nutrimenti, ne lascio qui alcuni per la Scatola dei Tesori – uno per ognuno dei cinque sensi.
VISTA
Gli Oracoli Seasons of the Witch, per riconnettersi ai cicli creativi e stagionali.
UDITO
Il podcast On Being, di Krista Tippett, per sollevare lo spirito.
OLFATTO
Le brume vegetali di Atelier Louis, per farsi trasportare in luoghi altri.
GUSTO
Le frittelle di mele, sempre.
TATTO
Una coperta di lana morbida in cui avvolgersi scrivendo.
E poi due libri, perché quelli valgono come extra:
Scrivere zen di Natalie Goldberg, per chi ha voglia di rimettersi a scrivere
L’atto creativo di Rick Rubin, per chi ha sempre pensato di meritare un po’ di creatività nella propria vita
Un tesoro di chi legge Posta creativa
Nella mail di benvenuto che ricevi quando ti iscrivi a questa newsletter ti chiedo di consigliarmi un disco, un film, un podcast o un libro che ami, così non finisco nello spam e nel frattempo metto insieme una Scatola dei Tesori collaborativa.
Oggi condivido la risposta di Sandra:
Ti segnalo due mini-serie: Unbelievable e The Fall.
La prima mette a fuoco un tema spinoso: la credibilità di una donna violentata evidenziando la solidarietà femminile all'interno di un mondo lavorativo e dando spazio narrativo, finalmente, alla vittima modificando il registro classico dell'indagine poliziesca.
La seconda decostruisce radicalmente lo stereotipo "detective al femminile" arricchendolo di empatia e di empowerment.
Brillano entrambe, infatti, per le "parole dette" e per la forza narrativa delle personagge.
Ho pensato, vedendole, che sarebbero un ottimo strumento di riflessione sull'educazione sentimentale tanto sbandierata, paradossalmente utilizzando un ambito, come il crime, che consente di riflettere sulla violenza e sul male.
Come sbrino i progetti
Ieri ho tenuto l’ultima lezione del corso di Scuola del libro: per quattro settimane abbiamo esplorato diversi modi di raccontare online libri e progetti culturali.
Ho portato in classe il metodo che uso anche nelle consulenze: abbasso gli scalini, suggerisco dei modi per aggirare gli ostacoli e trovare sempre idee e trasmetto una gran voglia di fare.
Vuoi portare il mio approccio nella tua azienda? Scrivimi.
Compiti per la settimana
Da I folgorati di Susanna Bissoli:
«Mentre prezzavo le borse, entravo in una specie di trance. A Nora non piaceva, vedermi in trance. Soprattutto non le piaceva quando mi beccava a scrivere al computer della cassa invece di inserire fatture. Anche se in negozio non c’era nessuno, voleva che mi inventassi qualcosa da fare, come spolverare le scatole, togliere le ditate dal banco della cassa, lavare i vetri, lucidare i lampadari. A me l’unica cosa che piaceva davvero era prezzare. Tic tic tic tic tic. Anche aprire gli scatoloni con il taglierino. Ma prezzando entravo proprio in un’altra dimensione, mi venivano delle idee. Solo che poi dovevo correre a scriverle da qualche parte, sennò diventavo nervosa. Mia sorella se mi vedeva con il quaderno in mano si piantava alle mie spalle e sbuffava forte».
Ti arrivano mai delle idee mentre fai altro? E cosa in particolare? Poi dove e quando le appunti? Facci caso, poi scrivilo sul tuo quaderno.
E adesso… titoli di coda
Sono Valentina Aversano, sbrino aziende, progetti e freelance e non ti faccio andare in burnout.
Hai bisogno di una sbrinatura? Prima di Natale apro il calendario delle disponibilità di gennaio.
Posta creativa torna da te giovedì prossimo: ti è piaciuta questa puntata? Girala a una persona che dovrebbe proprio scoprirla
Bravissima Lucia Gaiotto! ho seguito un suo corso sulle descrizioni...