Le pause sono facili
come viverle per quello che sono e non per quello che dovrebbero essere
Previously on Posta Creativa: il diario dei fulmini di marzo
In questa puntata: come usare i momenti di pausa, i compiti della settimana e come posso aiutarti a sbrinare la tua azienda, il tuo progetto o la tua attività da freelance.
E adesso prendi il quaderno, si va.

No, questo non sarà l’ennesimo pezzo sulle gioie della disconnessione. Non ti racconterò le mie due settimane senza social sul telefono, con le chat ridotte al minimo e il lavoro messo in pausa insieme alla newsletter.
Non parlerò delle vacanze come di un’occasione per esplorare pensieri nuovi, oltre che avventure nuove - da Roma a Parigi in macchina, in questo caso. Non romanticizzerò il tempo lento, non compilerò un elenco di piccoli piaceri ritrovati.
Non farò niente di tutto questo perché i periodi di stacco sono un’illusione ottica, un incantesimo che non dura. Poi torni a casa e la realtà può travolgerti peggio di prima.
Non solo: le vacanze potrebbero portarti a pensare che quel vuoto di scadenze, quell’alleggerimento di doveri, dovrebbe essere la normalità a cui tendere, qualcosa da provare a ricreare a tutti i costi nella quotidianità. Non è così.
Le pause servono, darti una tregua serve, eccome se serve. Però questi momenti funzionano meglio se li tratti come un caricabatterie piuttosto che come un’oasi di illusioni scintillanti che si allontana sempre di più mentre sudi per provare a rincorrerla.
Quando tutto si ferma è facile essere la versione migliore di te, magari quella più libera, creativa, autentica, coraggiosa. E nella complessità, poi, come si fa? Nel caos?Quante giornate esistono senza chat, imprevisti, ostacoli o sorprese che ti costringono a ricalcolare il percorso e cambiare direzione?
Cerchi il silenzio assoluto, rincorri il momento perfetto o invece sarebbe meglio se allenassi l’equilibrio?
Mentre tornavamo a Roma guardavo fuori dal finestrino e mi chiedevo: Cosa posso portare con me di questi giorni così diversi?
Ho scelto tre cose importanti di cui voglio provare a prendermi cura senza fare paragoni o farmi buttare giù dalla nostalgia di un tempo fuori dal tempo.
Compiti per la settimana
Da La ragazza con la colomba di Sally Bayley, traduzione di Giada Diano:
«Ogni storia ha un antefatto. Questo è il mio, ma non è davvero mio, se capite cosa intendo. È quello che Mamma chiama arrangiarsi. Arrangiarsi significa ricucire le parti logore attorno ai gomiti e alle ginocchia. A volte significa aggiungere un altro strato all’orlo. A quel punto diventa di seconda mano. La storia è piena di progetti di seconda mano».
Facciamo un viaggio nel tempo: come è iniziato tutto? Poi cos’è successo alla tua idea o alla tua attività? Facci caso, poi scrivilo sul tuo quaderno.
Chi sono e come posso sbrinarti
Sono Valentina Aversano, sbrino aziende, progetti e freelance e non ti faccio andare in burnout.
Come posso aiutarti:
sbrinatura per aziende: do una spinta creativa a te e al tuo team e ti aiuto a recuperare quella voglia di fare, di comunicare e di collaborare che si è spenta da un po’
sbrinatura per freelance: ti manca l’aria al solo pensiero di raccontare quello che fai? Ti aiuto a ristrutturare il tuo brand e trovare una voce autentica che parli davvero di te
l’idea fuori dal cassetto: quanti progetti continui ad accumulare nei quaderni? Finalmente posso aiutarti a farli diventare realtà
sbrinatura rapida: hai un dubbio che ti blocca? Un'ora è tutto quello che serve per risolvere i tuoi ostacoli più urgenti
corsi e formazione personalizzata: porto le sbrinature anche in classe, nei miei corsi online e quando sono ospite di enti pubblici e privati, master e fondazioni
Qual è la sbrinatura giusta per te? Rispondi a questa mail e raccontami tutto.
Posta creativa torna da te giovedì prossimo: ti è piaciuta questa puntata? Girala a una persona che dovrebbe proprio scoprirla