Ciao, questa è la nuova puntata di Posta creativa, una newsletter che cambia intro ogni settimana, perché le piace così.
Cose che succedono oggi:
ho aperto le iscrizioni per le masterclass di sabato 16 e sabato 23 marzo: sono rimasti 7 posti per la classe blog e 5 per la classe newsletter, puoi iscriverti a una o a entrambe. Chiudo appena siamo al completo, in ogni caso non oltre il 13 marzo. La prossima edizione arriva a ottobre, in una formula diversa.
Ok, adesso possiamo andare.
Ti stai facendo le domande giuste?
Quando le persone vengono da me per una consulenza strategica hanno quasi sempre lo stesso problema, si chiama Instagram.
«Non riesco a parlare di quello che faccio»
«Voglio farmi conoscere di più»
«Dovrei essere più costante nel postare»
«Sento che dovrei stare più sui social come fa XY»
Quello che faccio io è grattare sotto la superficie della tua urgenza e farti vedere che la FOMO da piattaforme e i contenuti da produrre in batteria dovrebbero essere proprio l’ultimo dei tuoi pensieri.
Ci sono molti altri lati che non stai guardando, molte altre cose che dovresti fare e che non stai facendo e la maggior parte non sono nemmeno online o sono in spazi molto diversi da una vetrina Instagram.
Ripetiamo insieme: i social vengono dopo, prima vengono le idee.
Tu che cosa vuoi dire? Qual è il nocciolo del tuo progetto, della tua attività? A chi immagini di raccontarlo? E perché? Per ottenere cosa?
Ci concentriamo sull’aspetto cosmetico dei contenuti, ci mettiamo sei ore a scegliere un template su Canva, ma quanto tempo invece dedichiamo a organizzare, a scrivere, a migliorare quello che vogliamo comunicare davvero?
Eppure anche il trucco non è una maschera, dovrebbe essere un modo per raccontare chi siamo, qual è la nostra personalità.
Vuoi crescere, arrivare a più persone possibili, ma per dire che?
Dove non stai guardando? Da cosa ti stai facendo distrarre?
Di questi e altri temi a me molto cari, come la salute mentale, ho parlato con Marco Montanaro, ospite di
.Noi ci vediamo in classe per parlare di idee, se ti va.
Progetti che ho sbrinato
Valentina Locatelli è arrivata alla masterclass di ottobre con un desiderio, una newsletter sulla gentilezza. Si è presa il suo tempo per lavorarci su e adesso possiamo festeggiarne il debutto: si chiama
e «vuole raccontare la delicatezza che sta dentro le idee, i progetti, le persone e i momenti».Nel primo numero trovi: il perché, un’intervista a una illustratrice ospite, delle zollette di gentilezza e il cuore di una parola.
Buona strada Morbido, buona strada Valentina.
Compiti per la settimana
Da L’incubo di Hill House di Shirley Jackson, traduzione di Monica Pareschi:
«Eleanor si sorprese inaspettatamente a rimirarsi i piedi. Appena oltre la punta delle sue dita Theodora fissava trasognata il fuoco, ed Eleanor pensò con profonda soddisfazione che i sandali rossi le stavano benissimo; che creatura completa e indipendente sono, pensò, dalla punta dei sandali alla cima della testa, un io unico, dotato di attributi che appartengono solo a me. Ho le scarpe rosse, pensò… e questo è tutt’uno con l’essere Eleanor; odio l’aragosta, dormo sul fianco sinistro, tengo tutti i bottoni e quando sono nervosa mi faccio schioccare le dita».
Quali sono le caratteristiche che rendono il tuo progetto, la tua idea o la tua attività proprio i tuoi? Facci caso.
Domande creative: mi mandi la tua?
Una volta al mese rispondo alle domande su comunicazione, abitudini o routine creative, ispirazioni, idee, scrittura, progetti e tutto quello che li fa bloccare o funzionare. Vuoi scrivermi anche tu?
E adesso… titoli di coda.
Sono Valentina Aversano, project strategist che sbrina idee e fa succedere le cose. Poi leggo e rido con
. Mi trovi anche su Instagram e LinkedIn.Posta creativa torna da te domenica 17 marzo: ti è piaciuta questa newsletter? Lasciami un cuore, un commento o un fatto creativo e, se ti va, porta in giro questo numero
Grazie sempre a Ottavia Baldi per le bellissime illustrazioni
Voglio il poster "I social vengono dopo, prima vengono le idee".
Dove non sto guardando? da quando ti conosco me lo chiedo tutti i giorni