Mi sono rivista nelle 6 ore a scegliere template su Canva, quando poi in fondo non so cosa dire, o meglio, odio talmente tanto Instagram da non volerlo usare davvero. Ma purtroppo, senza Instagram o YouTube ancora non si va lontano, questa piattaforma stupenda non sembra davvero fatta per un pubblico italiano.
Ciao Valeria, per come la vedo io c'è sempre un modo di abitare le piattaforme in modo sostenibile, strategico, sensato e tarato sul nostro progetto. In questo Substack offre moltissime possibilità anche a chi altrove ha zero seguito, è stato pensato di proposito così. Ma spingiamoci oltre, allarghiamo il discorso: in una delle prossime puntate della newsletter rispondo alla lettera di una persona che mi ha chiesto come farsi conoscere senza social, quindi poi magari ne riparliamo, olè
Prima di questo, ho letto l’intervista e il riferimento alla salute mentale mi ha fatta riflettere. Sprecare mezza giornata per mettere insieme 60 secondi di musichette snervanti che dovranno lottare con miliardi di altri contenuti, serve davvero? Sicuramente serve a ledere la mia salute mentale.
Cara Alessandra, capisco molto bene le tue parole e credo che accorgersi del loop in cui ci fanno cascare le piattaforme social sia un primo passo per mettere un po' di cose in prospettiva o almeno guardarle da un altro lato. Non è facile, non è immediato, ma per iniziare a prenderci più cura di noi è un primo passo molto importante
Voglio il poster "I social vengono dopo, prima vengono le idee".
grazie, mi sa che adesso lo voglio anche io! penso che diventerà un mio mantra, ehm
Vai col merchandising 🚀
Io pensavo a un post it davanti alla scrivania, ma qui vedo che si vola ⚡️
Sì, roba di tazze, magliette e taccuini ✈️
Dove non sto guardando? da quando ti conosco me lo chiedo tutti i giorni
Mi sono rivista nelle 6 ore a scegliere template su Canva, quando poi in fondo non so cosa dire, o meglio, odio talmente tanto Instagram da non volerlo usare davvero. Ma purtroppo, senza Instagram o YouTube ancora non si va lontano, questa piattaforma stupenda non sembra davvero fatta per un pubblico italiano.
Ciao Valeria, per come la vedo io c'è sempre un modo di abitare le piattaforme in modo sostenibile, strategico, sensato e tarato sul nostro progetto. In questo Substack offre moltissime possibilità anche a chi altrove ha zero seguito, è stato pensato di proposito così. Ma spingiamoci oltre, allarghiamo il discorso: in una delle prossime puntate della newsletter rispondo alla lettera di una persona che mi ha chiesto come farsi conoscere senza social, quindi poi magari ne riparliamo, olè
Prima di questo, ho letto l’intervista e il riferimento alla salute mentale mi ha fatta riflettere. Sprecare mezza giornata per mettere insieme 60 secondi di musichette snervanti che dovranno lottare con miliardi di altri contenuti, serve davvero? Sicuramente serve a ledere la mia salute mentale.
Cara Alessandra, capisco molto bene le tue parole e credo che accorgersi del loop in cui ci fanno cascare le piattaforme social sia un primo passo per mettere un po' di cose in prospettiva o almeno guardarle da un altro lato. Non è facile, non è immediato, ma per iniziare a prenderci più cura di noi è un primo passo molto importante
“Prendersi cura di noi”. Hai centrato il punto. Ci si perde, sennò!