Ciao, questa è la nuova puntata di Posta creativa, una newsletter che una volta al mese torna a condividere con te una Scatola dei Tesori: vediamo cosa ci trovi dentro stavolta.
Nella Scatola precedente:
Un tesoro da ascoltare
Soglie. Viaggio tra i mondi narrativi è un podcast di Marina Pierri: 14 puntate per scoprire cos'è il viaggio dell'eroina, quali sono i suoi archetipi narrativi e perché molte storie che fanno parte del nostro immaginario sono un'occasione per smontare il patriarcato e decidere chi vogliamo essere.
«Tutte le storie sono storie di trasformazione», ci dice Marina Pierri mentre ci prende per mano, dissemina rimandi a film e serie tv che amiamo e costruisce per noi una palestra di pensiero che ci pungola a guardarci dentro da una prospettiva diversa. Poi, ci invita anche a fare, a raccontare.
È un prodotto colto, ma non elitario; è generoso, approfondito, toccante. La puntata finale è una lezione di scrittura da ascoltare con un quaderno per prendere appunti.
Un tesoro di Leonardo Mazzeo
Leonardo Mazzeo è nato a Roma nel 1993. Dal 2013 ha cominciato a scrivere sul web, oggi lavora nel mondo della comunicazione e collabora con diverse testate online come L'Ultimo Uomo. Ha pubblicato racconti su Carie Letterarie, inutile e L'Irrequieto. Ha scritto due romanzi: Alberi di plastica, (Scatole Parlanti, 2020) e L’estate della pantera, appena uscito.
Gli chiesto di donarci un tesoro perché sono fan della sua newsletter
: ogni settimana riesce a farmi incuriosire in modo diverso sul mondo degli animali. Ecco cosa ha deciso di condividere con noi: c’entrano un ricordo e sua nonna.Qualche giorno fa, mentre stavo lavorando da casa, all’improvviso qualcosa si è schiantato contro la finestra, emettendo un rumore sordo. È stato solo un lampo, l’ho intravisto con la coda dell’occhio. Ma ho capito subito cosa fosse successo.
Sono sceso di corsa in giardino, per controllare con i miei occhi. Avevo ragione: un uccellino si era schiantato contro il vetro della mia finestra, credendola aperta. Era un esemplare giovane. Ho provato a portarlo in casa, per vedere se ci fosse ancora speranza. Niente da fare: era morto sul colpo. Un velo di sconforto e di tristezza è calato sul mio cuore. Mi sentivo in colpa: era stata casa mia, indirettamente, a causare quella morte. Il sole, giudicante, picchiava forte sulla finestra, illuminando il punto dove la vita dell’uccellino aveva avuto fine.
Quello stesso giorno, di pomeriggio, sono andato a trovare mia nonna. Istintivamente le ho raccontato l’accaduto: dovevo esorcizzare l’evento, in un modo o nell’altro. Lei, intenerita e compassionevole, ha sospirato e mi ha sorriso. Poi, dal nulla, scavando nella su memoria, ha tirato fuori un ricordo che evidentemente solo lei custodiva. Un tesoro, senza dubbio.
“Non te lo ricordi? Tanti anni fa, quando tu eri bambino, un uccellino è caduto dall’albero del nostro giardino. Eravamo in casa, lo abbiamo sentito piangere, lo abbiamo visto solo e perso, così abbiamo deciso di portarlo in casa, per accudirlo. Non riusciva a volare, era piccolo e indifeso, senza speranze. Per una settimana lo abbiamo tenuto in uno scatolone in sala, dandogli cibo e acqua, tenendolo pulito. Cresciuto e pieno di coraggio, da un giorno all’altro ha provato a volare di qua e di là. Eravamo così fieri! Da fuori sentivamo un richiamo: era sua mamma. Così lo abbiamo portato all’aria aperta; dopo un paio di tentativi, il piccolo uccellino è riuscito finalmente a ricongiungersi con la mamma, su un ramo alto, ma non si è dimenticato di noi: tornava spesso a farci visita!”
Non so quanto ci sia di vero e quanto di romanzato, nella storia che mi ha raccontato mia nonna. I ricordi, si sa, col tempo prendono contorni sfocati, quasi mitici. Da oggi in poi, però, nella mia testa quell’episodio resterà sempre così. Perché, dopo averlo ascoltato, ho sentito il cuore un po’ più leggero. I tesori, quelli veri, servono anche a questo: a curarti il cuore.
Un tesoro di chi legge Posta creativa
Nella mail di benvenuto che ricevi quando ti iscrivi a questa newsletter ti chiedo di consigliarmi un disco, un film, un podcast o un libro che ami, così non finisco nello spam e nel frattempo metto insieme una Scatola dei Tesori collaborativa.
Oggi condivido la risposta di Manuela:
Nulla di nuovo quello che ti consiglio, ma sono quei libri e quel film che periodicamente devo vedere per sentirmi in pace con me stessa, ovvero La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo di Audrey Niffenegger (e a tal proposito, inutile la trasposizione cinematografica, piacevole la serie) e La prosivendola di Daniel Pennac (ma in verità ogni capitolo della saga Malaussène mi è ugualmente caro) per quanto riguarda i libri.
In ambito cinematografico è già più dura, ma sono una romantica nuda e cruda e ti piazzo là un Me and You and Everyone We Know di Miranda July, che mi viene proprio dal cuore.
(I tesori che cita Manuela sono molto cari anche a me, sono gemme scintillanti dei miei vent’anni: viva l’Universo che mi porta a sorpresa lettrici così.)
Progetti che ho sbrinato
Un Grande Tema che torna in tutte le consulenze è la FOMO, quella paura di perderti qualcosa e di stare fuori dal giro che non ti permette di stare davvero altrove con la testa.
Lo so, non è facile ignorare cosa fanno le altre persone e concentrarti su cosa vuoi/devi fare tu per raccontare o far crescere il tuo progetto o la tua attività.
Io consiglio sempre di iniziare da un gesto piccolissimo: smettere di guardare/seguire profili (o newsletter) di chi ti fa accumulare solo spazzatura mentale. Vale anche se vai a cercare quei contenuti senza seguire la persona che li fa.
Non è vero che sono scrollatine innocue, sono gocce di acqua stagnante che piano piano formano una palude di frustrazione che ti blocca ancora di più.
Compiti per la settimana
Dalla postfazione di Mark Berlin a Sera in paradiso di Lucia Berlin, traduzione di Manuela Faimali:
«Mamma scriveva storie vere; non necessariamente autobiografiche, ma neanche troppo distanti. Le storie e i ricordi della nostra famiglia sono stati via via rimodellati, abbelliti e adattati al punto che non sono sicuro di cosa sia realmente successo in tutto quel tempo. Lucia diceva che non aveva importanza: quello che conta è la storia».
C’è un aneddoto che riguarda te o persone a te vicine che hai raccontato così tante volte da perderne il conto? E cosa non hai raccontato mai? Facci caso.
E adesso… titoli di coda.
Sono Valentina Aversano, project strategist che sbrina aziende e freelance e ti aiuta a comunicare meglio, senza andare in burnout.
Pensi di avere bisogno di me? Parliamone: raccontami tutto a scrivi@valentinaaversano.it e organizzo una chiacchierata per conoscerci.
Posta creativa torna da te domenica prossima: ti è piaciuta questa puntata? Usa il magico bottone e falla scoprire a chi avrebbe proprio bisogno di un po’ di tesori.
Io che penso male ho pensato proprio a un'altra "storia dell'eroina"... poi ho capito! Appena presa Lucia Berlin in biblioteca, pronta a scoprirla! 🌞
Quello sulla FOMO è IL consiglio. Spesso capita di farci trascinare dal vortice del "quel famoso blogger ha scritto di questo, quindi devo farlo anch'io", e andando dietro a ciò che genera hype perdiamo noi stessi, la nostra unicità. Tra l'altro, stare sempre dietro a ciò che pubblicano gli altri fa venire un'ansia pazzesca. A volte è meglio avere un numero di follower piccolo e rimanere sinceri e autentici, che puntare ad avere migliaia di follower pubblicando contenuti "mainstream". Questo è quello che cerco di ripetermi ogni giorno, perché spesso mi prende quell'ansia 🤷🏻♀️ grazie per questi spunti sempre preziosi!