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Quant'è vero…

Eppure sto imparando a non disperarmi (più) se ho calcolato male i tempi, se impiego di più a fare qualcosa che pensavo avrei finito prima.

Non che si debbano ignorare le scadenze, ma ci sono cose per cui è necessario essere più rigidi (la dichiarazione dei redditi, per esempio…), e altre per le quali no.

Credo che il trucco stia nel riuscire a distinguere i due scenari (tre, se includiamo le cose che pensavamo importanti o indispensabili, e invece poi ci accorgiamo che non lo erano e possiamo lasciar perdere senza drammi), e concederci un po' più di tempo — è un po' come il tempo di cottura della pasta: quello indicato sulla confezione è, appunto, solo un'indicazione approssimativa, di solito è precisa per spaghetti, bavette, et similia, ma ci sono formati di pasta che nella realtà dei fatti necessitano di qualche minuto di cottura in più… 🍝

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Grazie Giorgia, l'idea di somigliare al tempo di cottura della pasta la trovo preziosissima e illuminante, grazie davvero per averla condivisa, so che aiuterà chiunque la leggerà. Io sottoscrivo le tue parole e aggiungo che imparare a darsi tregua vuol dire imparare anche a volersi bene meglio, di più. Serve nella vita e nei progetti

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Mi hai acceso una lampadina “guardare quello che non si vede del mio lavoro” e fare anche un grande respirone. Grazie

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Grazie a te Francesca, onoratissima di accendere lampadine (e viva i respironi, sempre)

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Vale anche per me 🙏

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Grazie davvero Cristina!

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Questa puntata arriva in un momento in cui – per fortuna – ne avevo proprio bisogno.

Secondo me, hai scritto delle cose importantissime con una semplicità rara. Vorrei (da insegnante) che a scuola si parlasse più spesso di temi del genere.

Grazie.

Ti mando un respirone, insieme ai miei più vivi complimenti per la tazza!

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Cara Sara, grazie davvero per le tue parole, io mi sono commossa, ehm.

(La tazza l’ho trovata da Pepco)

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! ti sembra poco quello che realizzi con quel che fai? per me la tua newsletter è fonte di ispirazione: credo che mettendo in luce i percorsi delle tue comprensioni e facendone di volta in volta una piccola narrazione arrivi a toccare chi ti legge abbastanza a fondo da aver "prodotto" ogni volta che quel che lasci nella newsletter viene letto da qualcuno.

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grazie davvero per le tue parole!

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Ci ho messo tanto tempo, ma con molto sforzo ho raggiunto la consapevolezza che il fallimento non esiste. O quantomeno non esiste nella sua forma completa.

Quando ci si pongono degli obiettivi, si possono mancare, ma difficilmente lungo il percorso non abbiamo imparato nulla e siamo rimasti esattamente allo stesso punto di partenza.

Nella ricerca ogni risultato, anche se negativo, è importante, perché offre comunque delle informazioni aggiuntive rispetto a prima.

Questa consapevolezza da leggerezza e con la leggerezza si va più lontano rispetto a guardarsi continuamente le spalle per paura di "fallire".

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Grazie Alessandro, dici LA cosa sul fallimento, le tue parole sono un tesoro da leggere e rileggere, grazie davvero per averle condivise con noi

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I tuoi compiti sono sempre ILLUMINANTI! Grazie

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Ma grazie a te Giulia, tu sei fonte di ispirazione continua

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Quanti consigli fantastici ✨ Grazie Valentina!

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Ciao Ugo, grazie davvero a te

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Come sempre: SBAM!💫

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Grazie grazie grazie

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Come sempre: SBAM!💫

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