Eppure sto imparando a non disperarmi (più) se ho calcolato male i tempi, se impiego di più a fare qualcosa che pensavo avrei finito prima.
Non che si debbano ignorare le scadenze, ma ci sono cose per cui è necessario essere più rigidi (la dichiarazione dei redditi, per esempio…), e altre per le quali no.
Credo che il trucco stia nel riuscire a distinguere i due scenari (tre, se includiamo le cose che pensavamo importanti o indispensabili, e invece poi ci accorgiamo che non lo erano e possiamo lasciar perdere senza drammi), e concederci un po' più di tempo — è un po' come il tempo di cottura della pasta: quello indicato sulla confezione è, appunto, solo un'indicazione approssimativa, di solito è precisa per spaghetti, bavette, et similia, ma ci sono formati di pasta che nella realtà dei fatti necessitano di qualche minuto di cottura in più… 🍝
Grazie Giorgia, l'idea di somigliare al tempo di cottura della pasta la trovo preziosissima e illuminante, grazie davvero per averla condivisa, so che aiuterà chiunque la leggerà. Io sottoscrivo le tue parole e aggiungo che imparare a darsi tregua vuol dire imparare anche a volersi bene meglio, di più. Serve nella vita e nei progetti
Questa puntata arriva in un momento in cui – per fortuna – ne avevo proprio bisogno.
Secondo me, hai scritto delle cose importantissime con una semplicità rara. Vorrei (da insegnante) che a scuola si parlasse più spesso di temi del genere.
Grazie.
Ti mando un respirone, insieme ai miei più vivi complimenti per la tazza!
! ti sembra poco quello che realizzi con quel che fai? per me la tua newsletter è fonte di ispirazione: credo che mettendo in luce i percorsi delle tue comprensioni e facendone di volta in volta una piccola narrazione arrivi a toccare chi ti legge abbastanza a fondo da aver "prodotto" ogni volta che quel che lasci nella newsletter viene letto da qualcuno.
Ci ho messo tanto tempo, ma con molto sforzo ho raggiunto la consapevolezza che il fallimento non esiste. O quantomeno non esiste nella sua forma completa.
Quando ci si pongono degli obiettivi, si possono mancare, ma difficilmente lungo il percorso non abbiamo imparato nulla e siamo rimasti esattamente allo stesso punto di partenza.
Nella ricerca ogni risultato, anche se negativo, è importante, perché offre comunque delle informazioni aggiuntive rispetto a prima.
Questa consapevolezza da leggerezza e con la leggerezza si va più lontano rispetto a guardarsi continuamente le spalle per paura di "fallire".
Quant'è vero…
Eppure sto imparando a non disperarmi (più) se ho calcolato male i tempi, se impiego di più a fare qualcosa che pensavo avrei finito prima.
Non che si debbano ignorare le scadenze, ma ci sono cose per cui è necessario essere più rigidi (la dichiarazione dei redditi, per esempio…), e altre per le quali no.
Credo che il trucco stia nel riuscire a distinguere i due scenari (tre, se includiamo le cose che pensavamo importanti o indispensabili, e invece poi ci accorgiamo che non lo erano e possiamo lasciar perdere senza drammi), e concederci un po' più di tempo — è un po' come il tempo di cottura della pasta: quello indicato sulla confezione è, appunto, solo un'indicazione approssimativa, di solito è precisa per spaghetti, bavette, et similia, ma ci sono formati di pasta che nella realtà dei fatti necessitano di qualche minuto di cottura in più… 🍝
Grazie Giorgia, l'idea di somigliare al tempo di cottura della pasta la trovo preziosissima e illuminante, grazie davvero per averla condivisa, so che aiuterà chiunque la leggerà. Io sottoscrivo le tue parole e aggiungo che imparare a darsi tregua vuol dire imparare anche a volersi bene meglio, di più. Serve nella vita e nei progetti
Mi hai acceso una lampadina “guardare quello che non si vede del mio lavoro” e fare anche un grande respirone. Grazie
Grazie a te Francesca, onoratissima di accendere lampadine (e viva i respironi, sempre)
Vale anche per me 🙏
Grazie davvero Cristina!
Questa puntata arriva in un momento in cui – per fortuna – ne avevo proprio bisogno.
Secondo me, hai scritto delle cose importantissime con una semplicità rara. Vorrei (da insegnante) che a scuola si parlasse più spesso di temi del genere.
Grazie.
Ti mando un respirone, insieme ai miei più vivi complimenti per la tazza!
Cara Sara, grazie davvero per le tue parole, io mi sono commossa, ehm.
(La tazza l’ho trovata da Pepco)
! ti sembra poco quello che realizzi con quel che fai? per me la tua newsletter è fonte di ispirazione: credo che mettendo in luce i percorsi delle tue comprensioni e facendone di volta in volta una piccola narrazione arrivi a toccare chi ti legge abbastanza a fondo da aver "prodotto" ogni volta che quel che lasci nella newsletter viene letto da qualcuno.
grazie davvero per le tue parole!
Ci ho messo tanto tempo, ma con molto sforzo ho raggiunto la consapevolezza che il fallimento non esiste. O quantomeno non esiste nella sua forma completa.
Quando ci si pongono degli obiettivi, si possono mancare, ma difficilmente lungo il percorso non abbiamo imparato nulla e siamo rimasti esattamente allo stesso punto di partenza.
Nella ricerca ogni risultato, anche se negativo, è importante, perché offre comunque delle informazioni aggiuntive rispetto a prima.
Questa consapevolezza da leggerezza e con la leggerezza si va più lontano rispetto a guardarsi continuamente le spalle per paura di "fallire".
Grazie Alessandro, dici LA cosa sul fallimento, le tue parole sono un tesoro da leggere e rileggere, grazie davvero per averle condivise con noi
I tuoi compiti sono sempre ILLUMINANTI! Grazie
Ma grazie a te Giulia, tu sei fonte di ispirazione continua
Quanti consigli fantastici ✨ Grazie Valentina!
Ciao Ugo, grazie davvero a te
Come sempre: SBAM!💫
Grazie grazie grazie
Come sempre: SBAM!💫