Questa mail è un sospirone che ho fatto anche io, pensando a me e a come(ri)organizzarmi. Mi chiedo sempre se sia giusto lavorare al mio side-project nel weekend, anche se non rientra nel mio lavoro in senso stretto, o se non debba invece prevedere dei tempi in altri momenti e lasciarmi libero almeno un giorno per concedermi - che brutto verbo, ne devo trovare un altro - di distrarmi.
Brava 🙂 apprezzo molto. Tra l'altro, la domenica e il fine settimana in generale è sempre congestionato di newsletter e, personalmente, preferisco riceverle durante la settimana. È comunque sempre una sorpresa quando arriva, e faccio poco caso al giorno e più al contenuto. I miei Pensieri Nomadi sono nomadi anche nell' invio, quasi mai rispecchiano uno schema fisso. Penso che ci si potrebbe sentire anche un po' più liberi negli invii senza cambiare comunque la percezione che si tratta di qualcosa di valore, se in effetti lo possiede.
Io dico che questi piccoli atti rivoluzionari sono necessari e hanno un’importanza che va oltre la nostra personale esperienza. E ancora di più diventa importante la condivisione che giova a noi, ma anche a chi ci legge e si trova nella stessa situazione e si sente compreso e poi, a sua volta, comincia a pensare che no, non è un dramma se certe cose che si sono programmate non si riesce a rispettarle. Come scrisse una volta Pavese a Giulio Einaudi, in tono ironico, ma nemmeno troppo: «C’è una vita da vivere, ci sono delle biciclette da inforcare, marciapiedi da passeggiare e tramonti da godere».
E oggi vivere senza necessariamente sentirsi sopraffatti dal lavoro - che a volte diventa persino condizione necessaria per sentirsi al passo con il mondo -, sembra davvero debba diventare un atto rivoluzionario.
Quindi, come sempre grazie, cara Valentina, per la tua generosa condivisione ❤️
Bravissima! Io sono alle prese con un trasloco e non ho avuto un momento libero per pensare all'articolo del blog di questo mese, che doveva uscire il 28! Mi sento in colpa e ci penso sempre, ma non ce la posso fare questo mese, tra il cercare casa e organizzare il trasloco sono sfinita. Mi hai fatto sentire meno in colpa. Sospiro di sollievo, grazie come sempre! ❤️
Nel mio caso la newsletter non è un lavoro ma un hobby, pertanto la gestisco effettivamente quando voglio. Motivo per cui se all'inizio avevo pensato ad un giorno fisso mensile, ora quel giorno fisso non esiste più. Perchè può capitare di avere altre priorità in determinati periodi, ed è giusto che siano queste ad avere la meglio su tutto.
Chi ci tiene davvero a quello che scrivi ti legge anche se la mail arriva un po' quando vuole.
E scrivere forzatamente non è giusto: deve essere una gioia per te che scrivi e per noi che ti seguiamo!
Questa mail è un sospirone che ho fatto anche io, pensando a me e a come(ri)organizzarmi. Mi chiedo sempre se sia giusto lavorare al mio side-project nel weekend, anche se non rientra nel mio lavoro in senso stretto, o se non debba invece prevedere dei tempi in altri momenti e lasciarmi libero almeno un giorno per concedermi - che brutto verbo, ne devo trovare un altro - di distrarmi.
Brava 🙂 apprezzo molto. Tra l'altro, la domenica e il fine settimana in generale è sempre congestionato di newsletter e, personalmente, preferisco riceverle durante la settimana. È comunque sempre una sorpresa quando arriva, e faccio poco caso al giorno e più al contenuto. I miei Pensieri Nomadi sono nomadi anche nell' invio, quasi mai rispecchiano uno schema fisso. Penso che ci si potrebbe sentire anche un po' più liberi negli invii senza cambiare comunque la percezione che si tratta di qualcosa di valore, se in effetti lo possiede.
Io dico che questi piccoli atti rivoluzionari sono necessari e hanno un’importanza che va oltre la nostra personale esperienza. E ancora di più diventa importante la condivisione che giova a noi, ma anche a chi ci legge e si trova nella stessa situazione e si sente compreso e poi, a sua volta, comincia a pensare che no, non è un dramma se certe cose che si sono programmate non si riesce a rispettarle. Come scrisse una volta Pavese a Giulio Einaudi, in tono ironico, ma nemmeno troppo: «C’è una vita da vivere, ci sono delle biciclette da inforcare, marciapiedi da passeggiare e tramonti da godere».
E oggi vivere senza necessariamente sentirsi sopraffatti dal lavoro - che a volte diventa persino condizione necessaria per sentirsi al passo con il mondo -, sembra davvero debba diventare un atto rivoluzionario.
Quindi, come sempre grazie, cara Valentina, per la tua generosa condivisione ❤️
Bravissima! Io sono alle prese con un trasloco e non ho avuto un momento libero per pensare all'articolo del blog di questo mese, che doveva uscire il 28! Mi sento in colpa e ci penso sempre, ma non ce la posso fare questo mese, tra il cercare casa e organizzare il trasloco sono sfinita. Mi hai fatto sentire meno in colpa. Sospiro di sollievo, grazie come sempre! ❤️
Grazie
Nel mio caso la newsletter non è un lavoro ma un hobby, pertanto la gestisco effettivamente quando voglio. Motivo per cui se all'inizio avevo pensato ad un giorno fisso mensile, ora quel giorno fisso non esiste più. Perchè può capitare di avere altre priorità in determinati periodi, ed è giusto che siano queste ad avere la meglio su tutto.
Chi ci tiene davvero a quello che scrivi ti legge anche se la mail arriva un po' quando vuole.
E scrivere forzatamente non è giusto: deve essere una gioia per te che scrivi e per noi che ti seguiamo!
Un super abbraccio!
Autentica e utile... Grazie!
Giovedì gnocchi… e posta creativa! 🥰
Evviva il giovedì ⚡️
Questa newsletter me la appenderei in camera (e forse lo farò, o almeno la frase: il lavoro lo si fa nei giorni di lavoro!)
La saggezza 💜
Si può faaaareee (cit.) brava e grazie, mi hai dato un’idea.